giovedì 28 maggio 2015

Le festa della geomanzia

Una piccola digressione sul metodo divinatorio più antico del mondo.



Care consorelle e cari confratelli,
sin dai tempi più remoti, l’umanità ha cercato di studiare i segni in grado di presagire il futuro. Il contatto con la natura e i quattro elementi ha permesso poi di sviluppare svariate tecniche divinatorie, dall’idromanzia (divinazione dell’Acqua), passando per l’aeromanzia (divinazione dell’Aria) fino alla piromanzia (divinazione del Fuoco). Ed è all’arte divinatoria legata all’elemento Terra che negli antichi culti pagani era dedicata la giornata di oggi: la geomanzia (dal greco ge, terra e manteia, divinazione).
Nota già in Asia in epoca sumerica, questa pratica magica si è poi diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, dove ha avuto il suo culmine fra la Grecia e Roma. Una mantica molto simile era usata anche dai Celti, basata però sui punti di forza del suolo terrestre. Ma in cosa consiste quest’arte? Le forme sono molte, a seconda delle epoche e dei luoghi geografici, ma a fondamento c’è sempre il responso della Terra intesa in senso materiale, che sia terriccio lanciato in aria o supporti con incisi i simboli dell’arte. Quello che dovrebbe interessare alle streghe moderne è mantenere il contatto con l’elemento, per cui consiglio sempre di incidere i sedici simboli geomantici non su delle carte ma su dei sassi. I simboli spaziano dalle emozioni alle caratteristiche interiori dei consultanti e le corrispondenze e le interpretazioni sono rintracciabili su qualunque manuale o sito web a tema (vedi la scheda Geomanzia), ma rimane valido il gesto più antico del mondo: il lancio di queste piccole parti di terra, come sabbia, come dadi, e lo studio dei collegamenti risultanti fra i simboli caduti, all’apparenza in maniera casuale.
Che la Dea vi mandi buoni auspici!
Anonima Strega

Per approfondimenti vedi la scheda Festività pagane.

Nessun commento:

Posta un commento