I simboli e i significati delle rune.
Care consorelle e cari confratelli, fra i metodi divinatori più antichi incontriamo la runomanzia, che per l’appunto si basa su lontanissimi segni fonetici di derivazione indoeuropea (runa deriverebbe dall’indoeuropeo “protettore”), per quanto usati in prevalenza dalle popolazioni germanico-scandinave ancora in comunicazione con i loro dèi. Ne esistono diverse varianti, sia a livello grafico che fonetico, e si possono trovare incise su carta, legno, terracotta e quant’altro. Per quanto riguarda i metodi di consultazione, tutto è affidato all’intuizione, ma è di uso comune prendere a prestito dai metodi cartomantici dei Tarocchi il sistema in croce e il gioco del sì e del no. Passerò qui a elencarvi i campi d’azione delle 24 rune di uso più comune. Che la Dea vi benedica
Care consorelle e cari confratelli, fra i metodi divinatori più antichi incontriamo la runomanzia, che per l’appunto si basa su lontanissimi segni fonetici di derivazione indoeuropea (runa deriverebbe dall’indoeuropeo “protettore”), per quanto usati in prevalenza dalle popolazioni germanico-scandinave ancora in comunicazione con i loro dèi. Ne esistono diverse varianti, sia a livello grafico che fonetico, e si possono trovare incise su carta, legno, terracotta e quant’altro. Per quanto riguarda i metodi di consultazione, tutto è affidato all’intuizione, ma è di uso comune prendere a prestito dai metodi cartomantici dei Tarocchi il sistema in croce e il gioco del sì e del no. Passerò qui a elencarvi i campi d’azione delle 24 rune di uso più comune. Che la Dea vi benedica
Anonima Strega
FEHU: “Bestiame”,
“ricchezza”, pertanto abbondanza, fertilità, benessere materiale e, di
conseguenza, a livello mentale, sviluppo delle capacità intellettive e silenzio
interiore. Al negativo/contrario simboleggia tracollo o truffa.
URUZ: “Luogo
umido.” Legata alla rabbia incontenibile è anche sinonimo di ardore battagliero,
potere occulto e divinatorio, e al negativo all’ebbrezza derivata dal alcol e
stupefacenti.
PURISAZ: Simbolo
dell’inconscio collettivo e del caos primigenio, è la runa dei guai in arrivo. Di
riflesso si associa tuttavia al raccoglimento della preghiera.
ANSUZ: “Dèi”
oppure “la fonte del verbo divino”, rappresenta la runa dell’eloquenza e del
dialogo, così come al negativo la calunnia.
RAIDO: “Carro.”
Rappresenta tutto quanto viaggia, il movimento, così come il tempo che passa,
quindi pure avanzamenti di carriera, miglioramenti della salute. Al negativo è
la runa del lutto e della retrocessione.
KENAZ: forse “fiaccola”
e dunque diffusione di calore, febbre nei corpi malati, incidenti,
morte, pericoli ed errori in genere. In positivo invece è sinonimo di eredità e
nascite.
GEBO: “dono”, è
la runa dell’ospitalità, della gioia e dell’abbondanza, del benessere materiale
e psichico, felicità in famiglia e buoni sentimenti. Al negativo è crisi e
fallimento.
WUNJO: “gioia”, “stirpe”,
“comunità”, è una runa di amore, amicizia, fecondità e riunioni conviviali. Al
negativo rappresenta debiti e pericoli per la salute.
HAGALAZ: “chicco
di grandine”, graficamente simboleggia un’ascesa verso il cielo, un’elevazione
spirituale, dunque al negativo è lo scatenarsi del potere distruttivo
primordiale.
NAUDIZ: “necessità”,
“bisogno”, è legata alle azioni d’istinto ed è simbolo di concordia, felicità
coniugale, altruismo e sorprese. Al negativo è sfortuna e solitudine.
ISA: “ghiaccio”,
è simbolo di rigenerazione, ampliamento delle conoscenze, forza di volontà, mentre
al negativo freddezza, risentimento, ostacoli, aborto e vizio.
JERA: “anno", “raccolto”,
è simbolo di gioia, ricchezza e abbondanza; al negativo sventura, divorzio e svantaggi.
EIHWAZ: runa di fertilità
e di crescita, letizia, indipendenza e buona fortuna, rappresenta al negativo invidia,
avidità e disastri naturali.
PERD: forse “gioco”,
ma qui inteso come divinazione, e per estensione è simbolo di concentrazione,
studio e intuizione. Al negativo è abuso, vizio e cattive abitudini.
ALGIZ: “difesa”
o “cigno”, in ogni caso è una runa protettiva in senso spirituale, di
perfezione e rettitudine morale. Al negativo indica ristrettezze di vedute e
impedimento alla propria evoluzione.
SOWULO: “il
canto del sole”, è una runa di gioia, abbondanza e fertilità, pertanto anche le
valenze negative sono contenute a piccoli e non gravi contrasti.
TEIWA: è la runa
delle forze della natura, fecondità, successo, ardore e buona fortuna. Al
negativo rappresenta le catastrofi naturali e la rinuncia all’azione.
BERKANA: “ramo
di betulla”, è una runa prettamente femminile, simbolo di fertilità e
rinascita, e dona amore ed energia. Nelle valenze negative è emanazione di
energia nera.
EHWAZ: “cavallo”,
simboleggia fedeltà coniugale, lucidità mentale, fratellanza, società e patto
fedele. Al negativo è simbolo di morte e malattie.
MANNAZ: “uomo”,
è una runa relativa all’intelligenza e alla ricettività, ma anche di
soddisfazioni e salute in terza età. Al negativo indica effetti nefasti.
LAGUZ: “acqua”, interessa
il mondo onirico, i sogni profetici, la ricettività stregonica; per estensione
gli esami superati e le promozioni in carriera. Al negativo è indice di chiusura
mentale.
INGUZ: è una
runa legata alla sfera dell’amicizia e alla famiglia, mentre al negativo
simboleggia stati confusionali, dissapori, separazioni e soldi dilapidati.
OPILAZ: “patrimonio”,
indica chiaramente l’ambito dell’abbondanza economica ma anche familiare, dunque
figli. Al negativo è simbolo di povertà e unioni mal riuscite.
DAGAZ: “luce del
giorno”, è runa di vittoria e successo, mentre al negativo di invidie, avidità,
bassezze morali, pessimismo e cattiva salute.
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