giovedì 22 giugno 2017

La polmonaria

Un gustoso 'polmone' curativo.


Care consorelle e confratelli,
quest'erbacea che può raggiungere il mezzo metro d'altezza ha un bel fusto eretto, foglie verdi con macchie bianche e fiori violacei raccolti in corimbo, che spuntano fra marzo e aprile.
Non è una pianta comunissima, ma la troviamo talvolta nel sottobosco, vicina alle fonti di montagna, presso i ruscelli o le zone ombreggiate dei terreni calcarei.
Se ne raccolgono le foglie tenere dopo la fioritura (in tarda primavera) che, mangiate cotte con un buon condimento, sono assai gustose. Si possono sfruttare come contorno per carni lesse e formaggio. I germogli fioriti possono essere invece consumati alla maniera degli asparagi.
Nella medicina popolare, è usata come espettorante, sedativo della tosse ed emolliente delle mucose orali. Eh, certo, con un nome così... ma in verità l'appellativo deriva dall'antica usanza di riconoscere nelle macchie del lembo gli alveoli di un polmone.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

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