sabato 7 gennaio 2017

Il papavero

Droga letale o visione di poeta.


Care consorelle e confratelli,
originario della Mesopotamia, il papavero è conosciuto sin dai tempi più remoti per la sostanza stupefacente che produce (l'oppio), ma non si tratta della varietà selvatica che vediamo nei nostri prati.
L'uso del papavero come sedativo è tuttavia antichissimo e risale a Greci ed Egizi. Demetra lo sfruttò per lenire il dolore causato dal rapimento della figlia, ed è stato il medico Dioscoride a utilizzare per primo la parola opion, che Plinio tradurrà in opium per i Latini. Il medico di Nerone, Andromaco, lo usava in un suo preparato che è rimasdto in voga fino al 1800.
Il padre del futuro laudano è invece Paracelso (XVI secolo), che diede vita a una tintura di oppio, zafferano, chiodi di garofano e cannella macerati nel vino.
Il papavero da oppio è stato in passato utilizzato in dosi non letali per stimolare l'immaginazione creativa, soprattutto fumato (Baudelaire, Poe, Coleridge, Verlaine e Cocteau ne hanno fatto un ampio uso).
I derivati moderni però sono altamente tossici. La morfina, per esempio, il cui nome proviene da Morfeo, dio del sonno, è stata isolata nell'800 da Derosne, e qualche decennio dopo Dreser ha ottenuto l'eroina... ma il nome "eroe", che sta per "rimedio molto attivo", non è molto educativo in relazione alle conseguenze di un utilizzo non farmacologico.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

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