venerdì 7 ottobre 2016

La verità sull'olio di palma

È davvero da demonizzare o si tratta solo di una moda?


Meglio sfatare subito quello che è ormai diventato un mito: l’olio di palma non è un male in sé, la letteratura medica non ha mai riportato nulla in merito alla sua tossicità. Quello che non fa bene è l’elevato contenuto di acidi grassi saturi, che troviamo del resto anche nella carne, nelle uova, nei formaggi e soprattutto nel burro (che ha composizione simile ed effetti identici). Come per questi ultimi alimenti, tutto dipende dal consumo che se ne fa, perché, se abbondante, è legato a rischi cardiovascolari. Ogni cosa è nociva se ne mangiamo troppa. Addirittura, alcuni ricercatori hanno scoperto che gli antiossidanti derivati dalla vitamina E contenuti in questo alimento possono contrastare i melanomi (i risultati sono stati pubblicati dalla rivista “Scientific Reports”: qui l'articolo).
L’Istituto Superiore di Sanità, tramite il sito del Ministero della Salute (qui il comunicato), ha ribadito che l’olio di palma non è tossico e gli eventuali problemi sono correlati alla quantità: una dieta sana e variata, come al solito, è alla base di una corretta alimentazione e, come per ogni alimento, gli obesi, i cardiopatici, gli ipertesi, gli anziani, i bambini o i forti consumatori di prodotti industriali devono stare particolarmente attenti.
Come il burro, quindi. Ma evidentemente il panetto non va di moda.
Quello che è più discutibile, semmai, è la conseguente deforestazione, con tutte le sue conseguenze sull’ecosistema. Non dobbiamo comunque dimenticare che la principale causa della deforestazione, su scala mondiale, non è certo l’olio di palma, se messo a confronto con l’estrazione del legname, la costruzione di strade e gli incendi. La campagna sull’olio di palma ‘sostenibile’, poi, ha lasciato il tempo che ha trovato, perché nei paesi maggiormente sfruttati per l’abbattimento degli alberi non esistono molte leggi a tutela dell’ambiente (in questo senso per l’Indonesia, per esempio, l’olio di palma è un problema più grave che su scala mondiale). Questo non giustifica i fatti, ma stavamo parlando d'altro.
Torniamo alla presunta tossicità. La frase sulla moda non era solo una battuta. Sappiamo tutti benissimo che le grandi aziende e le testate giornalistiche legate a un partito politico o a un altro sono in grado di manipolare i consumatori.
È certo che non tutti gli italiani possono permettersi - soprattutto di questi tempi - merendine o biscotti ‘firmati’, né a mangiare un plum cake del supermercato si muore.
Pensiamo a uno degli alimenti presenti un po’ in tutte le nostre case: la Nutella.
C’è l’olio di palma. Questo trend ha portato molte persone a pensare che fosse ‘cattiva’, e giù con le bufale da condividere sui social senza consultare le fonti. Poi magari queste stesse persone spalmano il burro ovunque.
Guardiamo l’etichetta: cacao, nocciole, zucchero, vanillina, latte in polvere, soia come emulsionante. Il ‘cattivo’ è solo l’olio di palma, che tuttavia - come riporta la tabella nutrizionale - è meno di un terzo dei grassi, che sono per due terzi insaturi.
La prestigiosa associazione di consumatori tedesca (non certo di parte) “Stiftung Warentest” ha valutato ventuno creme spalmabili alla nocciola, fra industriali e biologiche, e la Nutella è risultata al primo posto per qualità (qui i risultati). Per parametri che vanno dalla gradevolezza del gusto alla veridicità delle informazioni promozionali, dal profilo nutrizionale alla presenza di intossicanti, ha superato tutte le altre, in cui sono state riscontrate muffe causate soprattutto dal cattivo uso dei conservanti. Si tratta di intossicanti cancerogeni presenti anche in creme biologiche come la sempre nostrana “Nocciolata”, e in molte altre creme più costose ritenute salutari dai consumatori che seguono i trend senza controllare. Intossicanti assenti nella Nutella. C’è solo una piccola percentuale di grassi saturi (l’11% sul 33% dei grassi, meno del 3%, quindi). Le creme in cui al posto dell’olio di palma viene usato quello di girasole (che subisce più trasformazioni prima di arrivare al prodotto ultimato) hanno presentato un numero più elevato di tossine.
Consiglio, quindi, a chi ne ha la possibilità, di rivolgersi a un artigiano della cioccolata, prima di comprare prodotti biologici a caso, se proprio vuol fare l'alternativo, altrimenti è meglio rimanere con il nostro solito, caro, vecchio barattolo. Del resto, ci sono state tante campagne nei secoli che hanno demonizzato e bruciato al rogo chi usava prodotti naturali...

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