lunedì 17 ottobre 2016

Il tabacco

Un rituale comune per cui un tempo si veniva condannati a morte.


Care consorelle e confratelli,
l'uso di fumare tabacco è noto in America sin dall'epoca precolombiana e pare che sia stato proprio il nostro Cristoforo a portarlo in Europa.
Come tutti sappiamo, la nicotina è lievemente narcotica, e gli indiani d'America fumavano tabacco in occasione di rituali magici, aspirandolo attraverso grosse pipe di terracotta. Questa fama portò gli europei a coltivarlo su larga scala. Ecco cosa diceva André Thevet, frate di Angoulême che ne descrisse gli effetti nell'opera "Les singularitez de la France Antartique" (1558): "Gli indigeni chiamano quest'erba petun. Ne avvolgono una certa quantità, già secca, in una foglia di palma molto grande e la arrotolano fino a raggiungere la lunghezza di una candela, poi la accendono a una estremità, e aspirano il fumo con la bocca e il naso. Essi sostengono che è molto salutare per filtrare e per consumare gli umori superflui del cervello, inoltre, assorbita in questo modo, fa passare la fame e la sete per un certo tempo."
Non voglio essere diseducativa nell'invogliare all'uso delle sigarette, anche perché già lo fanno le streghe delle Spose della notte (seppure la protagonista di Spettabile Demone smetterà in una maniera assai particolare... per non parlare del Damien-pensiero...), ma è certo interessante affrontare l'argomento da un punto di vista storico-antropologico.
In Europa, in effetti, il tabacco venne considerato inizialmente una panacea (si pensava addirittura che paradossalmente guarisse la tosse!) e il suo uso dilagò tanto da diventare una moda, nonostante le condanne a morte che ne derivarono. Nel 1692, per esempio, alcuni monaci furono murati vivi per aver fumato. La Cina del 1600 decretava la pena di morte per i fumatori e la Persia dell'epoca li faceva impalare. In Italia, i consumatori di tabacco venivano scomunicati dal Papa, ma l'uso del fumo si impose comunque, e nel '700 entrò di nuovo all'interno della farmacopea.
Da un punto di vista magico, il tabacco riprese la proprietà attribuitegli dagli indiani d'America, ovvero procurare uno stato di calma interiore in fase pre-rituale, per predisporre alla meditazione e alla concentrazione.
Che la Dea vi benedica

NO ALLE CURE ALTERNATIVE PER I DISTURBI GRAVI

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