giovedì 23 giugno 2016

Le Amazzoni e la cultura misogina

Guerriere come streghe: dalla Grande Madre a un corpo da violare.


Non sappiamo se le donne guerriere dell’Asia Minore siano esistite davvero o se le vicende su loro incentrate siano solo leggende, è certo però che ancora oggi ci domandiamo se non siano state in realtà un’arma dell’ideologia patriarcale stessa.
Uno dei temi ricorrenti inseriti nelle storie che le riguardano è l’uccisione dei loro compagni a seguito dell’accoppiamento, nonché dei figli maschi, e gli eroi Ercole e Teseo risultano vittoriosi contro la loro regina, per cui non sembra che agli occhi dei narratori appaiano molto positive, anzi, si presentano tremende e sanguinarie. Ma non dobbiamo dimenticare che a redigere questi racconti sono stati uomini... E che dire dell’eroe Achille, che uccide Pentesilea, nonché Tersite, quando lo biasima per l’atrocità della violenza sulla donna? Non è un caso se nell’opera della Wolf sia definito più volte “animale.” Si tratta di una risposta al tradizionale elogio dell’eroe, che lei paragona a un inno alla bellezza di un missile atomico.
Franz Baumer evidenzia il contrasto tra la fede nella Madre Terra e lo spirito distruttivo delle religioni patriarcali, in una “conquista volta a sfruttare la natura” ben esemplificata dalle ‘amazzoni’ indio dell’America del Sud osteggiate dagli statunitensi nel 1800.
Le amazzoni si fondono in questo senso con le streghe dell’Europa occidentale della Murray, bruciate dal cristianesimo per il divino che incarnavano nel materno: le donne ‘buone’ sono solo le vergini o le custodi del focolare. Per non parlare dell’impurità gridata dalle altre due religioni patriarcali. Altro discorso ovviamente per la cultura dell’Europa settentrionale, con dèi dal genere duplice o le leggende celtiche in cui il potere dei cavalieri è sempre infuso grazie a una donna; anche qui, tuttavia, con l’avanzare delle nuove religioni, le Valchirie, per esempio, vengono viste sempre più come dispensatrici di morte, piuttosto che come fanciulle guerriere.
L’eroe maschile che vince le Amazzoni non è altro quindi che la sconfitta della paura nei confronti del Grande Femminino, nel potere della Grande Madre, vissuto adesso nel suo aspetto spaventoso e letale, invece che dispensatore di vita e risanante: una donna che finisce con l’asservire la forza superiore dell’eroe maschile, trasformandosi essa stessa - da Madre di tutte le cose - in assassina.
La Dea dell’Amore è diventata un corpo da dominare e disprezzare.
Poi non domandiamoci perché mai, ancora oggi, chi è intriso di questa cultura compie atti atroci come quello di Achille...
Che la Dea vi benedica

Per integrazioni:
Le origini della Befana (6 gennaio 2016)
La caccia alle streghe (8 marzo 2015)

Per approfondimenti:
Baumer – La Grande Madre (ECIG)

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