domenica 8 marzo 2015

La caccia alle streghe

Ricordare per celebrare le donne di ieri, oggi e domani.



In questa giornata dedicata alla donna vorrei ricordare un argomento che ci sta particolarmente a cuore, ovvero quegli anni bui in cui povere plebee e contadine, esperte nella cura con le erbe o a conoscenza di pratiche legate alla superstizione popolare, venivano torturate e bruciate in nome di un Dio che le vedeva spose del demonio.
A partire dalla fine del 1400, per circa due secoli, in Europa si scatenò una persecuzione che raggiunse il livello di flagello sociale, soprattutto nel periodo che va dal 1580 al 1670. Le ragioni di questa ferocia sono esposte nel celeberrimo “Malleus Malleficarum” (o “Martello delle streghe”) dove si ribadisce ripetutamente l’accusa di eresia, in una società in cui l’appartenenza alla religione cristiana non poteva essere messa in discussione.
Spesso, però, si trattava di povere donne che neanche sapevano per quale motivo venivano accusate (talvolta addirittura vittime di dicerie paesane) e, pertanto, stremate dalla tortura, finivano per confessare, per poi essere bruciate al rogo. Se ammettevano i propri errori, avevano l’attenuante dello strangolamento prima di essere arse vive. Ma le “prove” stesse con cui una strega veniva giudicata tale già apparivano come vere e proprie torture. Basti pensare al “marchio della strega”: le accusate venivano punte per tutto il corpo alla ricerca di una parte insensibile, dove si presumeva si trovasse il marchio di Satana. Per non parlare della prova dell’acqua: la presunta strega veniva gettata in acqua legata a un masso. Se galleggiava veniva accusata di essere in combutta col diavolo, e quindi giustiziata. Se andava a fondo e moriva... era innocente. L’ignoranza delle contadine, alla luce di queste sciocche presunzioni degli inquisitori, appare minima.
Si bruciano queste donne, e ci si purifica dalla presenza del Diavolo.
La natura della donna, vergine e madre, il suo piccolo posto all’interno della società, la sua sottomissione all’uomo sono aspetti scaturiti dalla dottrina cristiana che non devono essere superati con l’evolversi dei tempi. Ciò che appare deviante rispetto a queste “leggi”, ciò che spaventa, deve essere fermato.
Ma la verità è che tutte queste conoscenze derivano da una religione ben più antica del cristianesimo, una sapienza che dai popoli mesopotamici ai celti vedeva nella Dea femminea e nella donna in generale il vero fulcro della vita. Queste “streghe” non hanno niente a che vedere con il Demonio dei cristiani, ma sono radicate nei riti pagani di epoca antecedente dedicati alla glorificazione della natura, alle feste legate ai cicli stagionali, al culto della donna in quanto detentrice del potere di donare la vita. Qualcosa che nella società moderna doveva essere assolutamente nascosto dall’uomo con nuove festività sovrapposte alle vecchie e con la repressione di tutte quelle donne che non si adattavano alle nuove regole.
Se il culto delle streghe va fatto risalire all’epoca precristiana, alla natura, alla fertilità, all’aspetto gioioso dei rituali, il travisamento degli inquisitori appare evidente. Queste teorie sono esposte in maniera chiara ed esaustiva nel noto “Le streghe nell’Europa Occidentale” dell’antropologa Margaret Murray, che fra l’altro tratta le deposizioni delle accusate dando risalto ai dettagli illogici dello svolgimento dei processi. Dovendo cercare invece un compendio agile e di facile accessibilità, ricco di suggestioni iconografiche, per un’infarinatura generale sull’argomento, consiglio “Le streghe, amanti di Satana” di Jean-Michel Sallmann (Electa Gallimard). Ma, chiudendo il cerchio sulla giornata di oggi, non posso mancare di segnalare un saggio di storiografia che fa parte di un ottimo progetto Laterza che va dall’antichità al Novecento: “Storia della donne”, di Georges Duby e Michelle Perrot, in particolare il volume “Dal Rinascimento all’età moderna.”
Vi lascio con la consueta immagine dei testi consigliati. E, se vedete le fotocopie della Murray, non mandatemi al rogo per pirateria. Sappiate che all’epoca in cui lo studiai era praticamente introvabile e se non l’ho in seguito acquistato in versione originale è perché ormai sono troppo legata alle mie sottolineature e appunti a lato.
Che la Dea vi benedica
Anonima Strega


Originariamente comparso su ildiariodellafenice.tumblr.com

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